lunedì 31 agosto 2009

INTERVENTO DI EUGENIO BARONTI


Intervento di Eugenio Baronti


Il cosiddetto “caso Martinelli” fa emergere, in maniera forte e chiara, alcuni elementi di grande innovazione e originalità dell’esperienza amministrativa del Comune di Capannori che ormai si configura sempre di più come un vero e proprio laboratorio politico culturale. Le strumentali polemiche del centro destra lucchese sorprendono per superficialità e per essere prigioniere dei soliti classici e vecchi schemi interpretativi della politica nazionale, si considera il caso frutto di una dichiarazione incauta, un incidente di percorso da chiudere con le scuse formali da parte del Sindaco di Capannori, magari sollecitate o imposte da qualche autorità superiore. Una lettura del tutto fuori dalla realtà.Il centro destra, ma anche un po’ di osservatori e cronisti distratti, non riescono a cogliere a pieno la portata sociale, culturale e politica del processo che si è avviato a Capannori grazie alla amministrazione Del Ghingaro. L’Assessora Leana Quilici non è una novizia sprovveduta che l’ha sparata grossa, dietro Leana c’è un lungo lavoro condiviso che ha contraddistinto i cinque anni di amministrazione precedente dentro l’Osservatorio per la pace che è stato uno dei punti forti sul quale si è costruita l’anima e l’identità culturale e solidaristica della nuova amministrazione. L’Osservatorio è stato un luogo di incontro, di dialogo, di iniziativa e soprattutto di formazione e informazione in cui è nato, cresciuto e si è consolidato un percorso democratico, aperto, che ha coinvolto centinaia di uomini e di donne che hanno condiviso la scelta di dare voce a quell’America Latina delle diverse comunità locali che coraggiosamente sperimentano percorsi originali di partecipazione popolare e di autodeterminazione. Da cinque anni il Comune di Capannori condivide con questa America Latina gli orizzonti politici e umani attraverso una solidarietà attiva, dentro una rete nazionale, a sostegno delle popolazioni in resistenza pacifica dei diversi paesi, in difesa della qualità della vita, dei beni comuni e per porre fine alle povertà e alla repressione dei popoli e delle culture indigene. A me sembra del tutto naturale e scontato che a noi l’America Latina dei miliardari e del dominio incontrastato delle multinazionali, non ci piace neanche un pò; dirlo apertamente è un nostro diritto dovere e non vedo proprio dove sta lo scandalo, sono altri che dovrebbero vergognarsi di stare dalla parte sbagliata e frequentare cattive compagnie.Abbiamo scritto nel nostro comunicato di pieno sostegno politico a Leana che, Solidarietà, fraternità, giustizia, libertà, verità, sono i principi di non-violenza sui quali fondano la propria esistenza le comunità di pace di questa America latina ma sono anche i nostri principi, il nostro sistema di valori di riferimento che a Capannori siamo riusciti, pur con tanti limiti, ad iniziare ad inserire dentro la nostra pratica ed azione amministrativa. Ecco perché in poche ore sono piovute più di 280 adesioni, ma è la qualità e la composizione di queste adesioni che fa letteralmente saltare i nervi a molti e mette in crisi i soliti schemi interpretativi classici nazionali. In questo lungo elenco, che cresce di ora in ora, ci sono tutti i soggetti di questa primavera di rinnovamento della politica capannorese costruita non su formule generiche e astratte ma su contenuti culturali, politici e su valori condivisi che hanno mobilitato e coinvolto i cittadini indipendentemente dall’ appartenenza a questo o quel partito o associazione di centro sinistra. Un risultato straordinario, insieme, tanti democratici e tutte le sinistre, si, le sinistre, che a Capannori agiscono unite e sono state capaci di rinnovarsi e di diventare il motore, la spinta propulsiva, di questa primavera di rinnovamento culturale e politico del capannorese.



Eugenio Baronti
Capannorese, Assessore Regione Toscana

Nessun commento:

Posta un commento